Candidosi: aspetti clinici e terapeutici 

La candidosi è un’infezione fungina molto comune che può colpire mucose, pelle e, nei casi più gravi, organi interni. La diagnosi richiede attenzione ai sintomi e conferma con esami specifici. Le terapie includono antifungini tradizionali, ma le resistenze sono in aumento. L’approccio integrato con nutraceutici come Dimax e Candigenol, insieme a dieta equilibrata e corretta igiene, aiuta a ridurre i sintomi e prevenire le recidive. Un monitoraggio regolare e strategie personalizzate sono fondamentali per una gestione efficace.

Categoria: Vie urinarie

La Candida è un microrganismo ubiquitario che fa parte della normale flora microbica dell’essere umano. In condizioni fisiologiche, vive in equilibrio con il microbiota cutaneo e mucosale, senza causare sintomi. Tuttavia, in presenza di fattori predisponenti o alterazioni dell’ambiente mucosale, può proliferare in modo eccessivo e diventare patogena, provocando infezioni note come candidosi. 

Cos’è la Candida? 

  • La Candida è un genere di lieviti appartenente al phylum Ascomycota. Le specie più comuni includono Candida albicansCandida glabrataCandida tropicalisCandida parapsilosis e Candida krusei. 
  • Questi lieviti colonizzano fisiologicamente la cute, la bocca, il tratto gastrointestinale, il tratto genito-urinario e, in alcuni casi, le vie respiratorie superiori. 
  • In condizioni normali, la Candida è controllata dal sistema immunitario e dalla competizione con altri microrganismi del microbiota. Tuttavia, alterazioni dell’equilibrio microbico o immunitario possono favorirne la crescita e la transizione da commensale a patogeno. 

Le forme cliniche di candidosi includono:  

  • Candidosi mucosale: orale (mughetto), esofagea, vaginale. 
  • Candidosi cutanea: intertrigine, onicomicosi. 
  • Candidosi invasiva: candidemia, endocardite, meningite, osteomielite. 

Epidemiologia e Incidenza 

Diffusione nei vari gruppi della popolazione 

La candidosi è una delle infezioni fungine più comuni al mondo, con incidenza variabile in base alla sede, all’età e allo stato immunitario del paziente. Secondo il CDC, negli Stati Uniti si stimano circa 25.000 casi di candidemia all’anno, con una mortalità ospedaliera che può superare il 30%. 

Le forme mucosali (vaginali, orali) sono molto frequenti, circa il 75% delle donne sperimenta almeno un episodio di candidosi vaginale nella vita. 

La candidosi orale è comune nei neonati, negli anziani e nei pazienti immunocompromessi. 

Le forme invasive si osservano prevalentemente in pazienti ospedalizzati, immunodepressi o sottoposti a terapie invasive. 

Fattori di rischio 

La transizione della Candida da commensale a patogeno è favorita da molteplici fattori: 

  • Immunosoppressione: HIV/AIDS, neoplasie, trapianti, terapie immunosoppressive. 
  • Terapie antibiotiche: l’uso prolungato di antibiotici ad ampio spettro altera il microbiota e favorisce la crescita fungina. 
  • Diabete mellito: l’iperglicemia favorisce l’adesione e la proliferazione di Candida spp. sulle mucose. 
  • Stress e alterazioni ormonali: gravidanza, contraccettivi orali, menopausa. 
  • Dispositivi medici invasivi: cateteri venosi centrali, nutrizione parenterale, ventilazione meccanica. 
  • Igiene e stile di vita: uso di indumenti sintetici, detergenti aggressivi, abitudini sessuali non protette. 

 

Tipi di candidosi 

La candidosi può manifestarsi in diverse forme cliniche, a seconda della sede dell’infezione e dello stato immunitario dell’ospite. Le principali tipologie includono candidosi vaginale, intestinale e sistemica. Ogni forma presenta caratteristiche specifiche, meccanismi patogenetici distinti e approcci terapeutici dedicati. 

Candidosi Vaginale 

Sintomi comuni e impatto sulla salute femminile 

La candidosi vaginale (o vulvovaginale) è una delle infezioni fungine più frequenti nelle donne in età fertile. Si stima che circa il 75% delle donne sperimenti almeno un episodio nella vita, e fino al 9% soffra di forme ricorrenti (RVVC). 

I sintomi più comuni includono: 

  • Prurito vulvare intenso 
  • Bruciore e dolore durante i rapporti (dispareunia) 
  • Leucorrea biancastra e grumosa 
  • Arrossamento e edema della mucosa vaginale 

L’impatto sulla qualità della vita è significativo, soprattutto nelle forme recidivanti, con ripercussioni su benessere sessuale, autostima e comfort quotidiano. 

Meccanismi di alterazione della flora vaginale 

La vagina è normalmente colonizzata da Lactobacillus spp., che mantengono un pH acido (<4.5) e producono composti antimicrobici. La candidosi insorge quando si verifica una dismicrobismo vaginale, con riduzione dei lattobacilli e proliferazione di Candida spp.. 

Fattori predisponenti: 

Antibiotici ad ampio spettro → riducono la flora batterica protettiva 

Contraccettivi orali e gravidanza → aumentano il glicogeno vaginale, substrato per Candida 

Diabete mellito → iperglicemia favorisce biofilm e adesione fungina 

Stress e igiene intima aggressiva → alterano la barriera mucosale 

La transizione da commensale a patogeno è mediata da virulenza fenotipica, come la formazione di ife, biofilm e secrezione di candidalisina. 


Candidosi Intestinale 

Relazione con l’alimentazione e lo stile di vita 

La candidosi intestinale è una condizione controversa ma sempre più riconosciuta in ambito funzionale e nutrizionale. Candida albicans è parte del micobiota intestinale fisiologico, ma può proliferare in caso di dieta iperglucidicastress cronicoantibioticidisbiosi o immunodepressione. 

Fattori alimentari associati: 

  • Zuccheri semplici e raffinati → substrato diretto per Candida 
  • Alcol e carboidrati fermentabili → favoriscono la fermentazione e l’infiammazione 
  • Diete povere di fibre e polifenoli → riducono la competizione batterica 

Studi su modelli murini e umani hanno evidenziato che una dieta ricca di fibre prebiotiche e vegetali fermentati può ridurre la carica fungina e migliorare la resilienza mucosale. 

Sintomi poco specifici e difficoltà diagnostiche 

La candidosi intestinale presenta sintomi aspecifici, spesso sovrapponibili a disbiosi, IBS o intolleranze alimentari: 

  • Gonfiore addominale 
  • Meteorismo e flatulenza 
  • Stanchezza cronica 
  • Alterazioni dell’alvo (diarrea o stipsi) 
  • Sensazione di “nebbia mentale” 

La diagnosi è complessa: 

  • Esami colturali fecali → spesso non discriminano colonizzazione da infezione 
  • Test molecolari e micotici → ancora poco diffusi 
  • Valutazione clinica e nutrizionale → fondamentale per impostare il trattamento 

La gestione si basa su modulazione dieteticaprobiotici selezionatifitocomplessi antifungini e supporto immunitario. 

 

Candidosi Sistemica 

Una condizione grave: caratteristiche cliniche e gestione ospedaliera 

La candidosi sistemica (o invasiva) è una condizione potenzialmente letale, che colpisce pazienti ospedalizzati, immunocompromessi o sottoposti a terapie invasive. Le forme principali includono: 

  • Candidemia → infezione fungina del sangue 
  • Candidosi disseminata → coinvolgimento di organi profondi (reni, fegato, retina, SNC) 
  • Candidosi peritoneale o intra-addominale → post-chirurgica o da perforazione intestinale 

Sintomi clinici: 

  • Febbre persistente non responsiva agli antibiotici 
  • Segni di sepsi e instabilità emodinamica 
  • Alterazioni neurologiche, visive o renali 
  • Positività emocolture per Candida spp. 

La diagnosi è complessa: 

  • Emocolture → sensibilità 70–80% 
  • Biomarcatori fungini (β-D-glucano, mannan) → utili ma non sempre disponibili 
  • PCR e imaging → supportano la diagnosi precoce 

Gestione ospedaliera: 

  • Terapia antifungina precoce (entro 24h dalla diagnosi) → migliora la prognosi 
  • Echinocandine → prima linea in candidemia (es. caspofungin, micafungin) 
  • Rimozione di cateteri venosi centrali 
  • Valutazione oftalmologica → rischio di endoftalmite fungina 
  • Monitoraggio emocolturale e imaging per valutare la risposta 

La mortalità può superare il 40% nei pazienti critici, rendendo la diagnosi precoce e la gestione multidisciplinare essenziali. 

Articolo completo riservato ai professionisti della salute

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